Quando parliamo della progettazione degli interni di una casa contemporanea, non intendiamo uno sterile esercizio di composizione, fine a se stesso, ma parliamo di progettare un insieme di spazi ed elementi connessi tra loro in modo fluido, creare un sistema di relazioni su diversi piani, tra le persone, gli ambienti e gli arredi della casa. Per far questo occorre partire dal passato, anzi utilizzarlo come punto di partenza per poter esprimere qualcosa di importante nel presente, verso il futuro. Mi piace pensare all’ambiente cucina dei nostri giorni, come il risultato di una stratificazione di esperienze maturate nello scorrere del tempo, che dà continuità al “progetto iniziale” modificandone i confini. La storia e l’evoluzione della cucina interpreta la storia sociale della famiglia che da sempre condivide i pasti sia intorno ad un focolare che seduta a tavola, questa tradizione non è mai cambiata. È cambiato però il progetto dello spazio e dell’arredo. Questa metamorfosi ha evidenziato un cambio di pelle della nostra concezione dell’abitare, più che della concezione di abitazione.
Il Bahaus
Partiamo allora dal movimento che più di tutti ha rivoluzionato ed influenzato moltissimo la nostra cucina di oggi, moderna e contemporanea, il Bauhaus. Fu un movimento nato negli anni ’20 in Germania, che rivoluzionò l’idea di cucina fino ad allora concepita: “schemi spaziali legati ad una visione borghese degli ambienti di rappresentanza mai utilizzati, e degli ambienti di lavoro sottoilluminati ed ammuffiti.” (La signora Bauhaus, J.Revedin). Con il Bauhaus si cominciarono quindi ad applicare i principi di semplificazione, funzionalità e minimalismo anche all’ambiente cucina. Fu inventata infatti la “casa per la donna emancipata”, basata su combinazioni di spazi pensati in maniera sì razionale, ma anche dotati di un valore estetico. Fu una vera e propria rivoluzione. La cucina diventò quindi arieggiata ed illuminata, la preparazione, il servizio e la sala da pranzo venivano separati solo da mobili divisori, senza la necessità di nascondere con partizioni in muratura questi spazi. Gli elettrodomestici invasero la zona di preparazione, gli arredi cominciarono ad avere linee semplici ed essenziali, le superfici diventarono lavabili, si cominciarono ad utilizzare materiali industriali come acciaio, vetro, legno, ceramica e plastica, con attenzione all’efficienza e alla praticità. Divenne importantissima anche la gestione dello spazio: contenere le metrature a causa dei limiti imposti dalle dimensioni del locale o anche per un rapido e facile raggiungimento di tutto l’occorrente. Questi concetti caratterizzarono la progettazione e la produzione di cucine nei decenni a venire, influenzando ancora oggi la cucina contemporanea.
Negli anni ’50-’60 ci fu la rivoluzione industriale che portò inizialmente alla standardizzazione degli accessori della cucina e, successivamente, si estese ad una modularità di tutto l’arredo; furono inseriti gli elettrodomestici all’interno di mobili seriali, accostati, allo scopo di organizzare il lavoro su di un unico piano continuo, più comodo, e di gestire le attrezzature in maniera diretta e completa. Ci fu così la famosa “cucina all’americana”, dove altezze dei mobili, colori e forme componevano un insieme e davano continuità allo spazio.
Per tutto il Novecento quindi ci si confrontò di continuo, tra la cucina-laboratorio (ad uso esclusivo della massaia) e la moderna cucina funzionale, che divenne nei decenni vero e proprio ambiente-cucina. Questo locale piano piano si aprì verso il resto della casa, entrando in diretta comunicazione con il locale soggiorno-pranzo, si può affermare infatti che non era più la cuoca a cucinare, ma la padrona di casa e questa non andava perciò confinata in uno spazio ristretto.
Gli anni '70 videro l'affermazione del concetto di open space e la cucina divenne sempre più integrata nel living, creando un ambiente informale, colloquiale ed accogliente. I materiali usati furono più sperimentali, come il laminato ed il vetro, e i colori molto vivaci e audaci. La presenza di elettrodomestici sempre più sofisticati, come il forno a microonde e la lavastoviglie, resero la vita in cucina più facile e veloce.
Negli anni ‘80 la cucina divenne definitivamente spazio attivo e vitale, il cuore della casa, un luogo dove non solo si preparavano i pasti ma si condividevano momenti di convivialità e di socializzazione tra i membri della famiglia e gli ospiti.
Le cucine moderne di questi anni sono spesso progettate aperte verso il soggiorno, in modo da creare spazi fluidi e polifunzionali. Cominciarono ad essere progettate e studiate al pari degli altri ambienti della casa, diventando quindi sempre più scenografiche e decorative.
Gli anni ’90 spostarono l’attenzione ai bisogni specifici delle singole persone, sfociando nel ‘tailor made’ (il su misura), la cucina cominciò quindi ad essere configurata come un abito sartoriale, caratterizzata da volumi lineari e oasi operative, occupando più spazio e fondendosi spesso con il soggiorno, condividendone le finiture e le pareti attrezzate. I piani snack e i sistemi a giorno si accoppiavano con il living, a fare la differenza erano i materiali naturali: marmi, pietre, essenze e vetro, da combinare a piacere. Negli anni ‘90 le persone cominciarono a partecipare attivamente al progetto di questo spazio, diventando sempre più esigenti e cercando di personalizzare l’ambiente.
Negli
ultimi anni, con l'avvento della tecnologia e dei nuovi materiali eco-sostenibili, le cucine hanno subito ulteriori evoluzioni.
L'integrazione di elettrodomestici intelligenti, la predilezione per materiali naturali come il legno e la pietra, e l'attenzione alla sostenibilità e all'ecologia sono diventati temi centrali nella progettazione delle cucine contemporanee. La cucina di oggi riflette dunque un mix di tradizione e in novazione, di praticità ed estetica, di funzionalità e comfort. Con il passare del tempo, la cucina è diventata sempre più un
luogo di espressione personale e di sperimentazione culinaria, dove le persone possono creare e condividere esperienze uniche e significative. L'eredità del Bauhaus, con il suo approccio essenziale e moderno, si riflette ancora oggi nella cucina contemporanea, rendendola un luogo dove arte, design e funzionalità si incontrano. A queste caratteristiche aggiungiamo sostenibilità, valore e qualità, aspetti che convergono verso la bellezza che vince il tempo, proiettandola verso il futuro.
LA CUCINA SARTORIALE
NUOVI MODI PER ABITARE LA CASA
QUALI PORTE SCEGLIERE?
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